Chi ha il diabete può mangiare l’anguria? Ecco la risposta

L’anguria è uno dei frutti sicuramente più diffusi ed apprezzati in particolare durante le stagioni maggiormente torride, essendo particolarmente carico di acqua e facile da digerire, l’enorme apporto idratante risulta essere tra gli elementi che certificano il successo di una pianta che diventa particolarmente produttiva nelle giuste condizioni durante l’anno.

Ma è un frutto che può essere consumato da parte di chi soffre di diabete, nello specifico la sua forma più diffusa chiamata di tipo 2? La risposta non è affatto scontata, perchè pur nella sua composizione semplice, l’anguria può avere un impatto generalmente differente sulla nostra salute, ed anche se si tratta di frutta, anche questa va considerata da consumare con responsabilità.

Frutto estivo

La composizione dell’anguria è decisamente semplice, e questo ne aumenta la digeribilità: la polpa infatti è costituita per oltre il 90 per cento di acqua, il resto è sostanzialmente formato da zuccheri semplici, prevalentemente saccarosio, poi ci sono fibre, proteine ed una piccola quantità di grassi. Apparentemente quindi il contesto dell’anguria sembra essere “ok” per il diabete

Essendo questa una malattia che porta il ridurre al minimo gli alimenti molto complessi e profondamente zuccherini, frutta inclusa, questo saporito frutto sembra rientrare tra le tipologie di frutta che possono essere consumate senza una reale forma di problemi e limitazioni: in realtà molti nutrizionisti fanno notare che questo non è propriamente vero.

Anguria per i diabetici, si o no?

Infatti se il carico glicemico è relativamente basso, l’indice glicemico dell’anguria si attesta mediamente intorno a 70 – 75 classificandola quindi tra le forme di prodotti alimentare da consumare con grossa moderazione, e magari non troppo spesso. Generalmente chi soffre di diabete non dovrebbe consumare anguria tutti i giorni e non in grandi quantitativi, questo perchè:

  • Il carico glicemico è effettivamente risalente alla quantità di fattori che fanno aumentare la glicemia (come i carboidrati o gli zuccheri veri e propri), e come abbiamo visto di poca rilevanza
  • L’indice glicemico però è elevato come si è detto, questo significa che la velocità con il quale l’anguria in questo caso fa aumentare la glicemia è considerevolmente alta

Niente anguria per i diabetici? Non proprio, come per frutti come le susine o le ciliege basta moderarsi, e con un po’ di attenzione è senz’altro possibile consumare anche l’anguria, magari scegliendo di farlo in 6-7 giorni in un quantitativo massimo di circa 200 grammi, ricordando che essendo molto ricca di acqua può allo stesso tempo favorire la diuresi.

Questo rende più facile non esagerare con le quantità, come per ogni forma di frutta per i diabetici infatti conviene non mangiare anguria a ridosso o durante i pasti principali bensì tra un pasto e l’altro, a mo di snack, così da impattare poco sul contenuto di zuccheri del sangue. L’apporto di frutta non dovrebbe superare mediamente in senso generico i 350 grammi al giorno.

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